Introduzione
La carenza di autisti continua a causare problemi all’industria del trasporto, con conseguenze negative per la logistica, la distribuzione e la catena di approvvigionamento. La domanda di trasporto è in aumento a causa della crescita del commercio globale e dell’aumento dell’e-commerce, ma l’offerta di autisti non riesce a tenere il passo.
Una delle cause principali della carenza di autisti è l’invecchiamento della popolazione di autisti. Molti autisti sono prossimi alla pensione e non ci sono abbastanza giovani che decidono di intraprendere questa professione. Inoltre, i requisiti per diventare autisti sono diventati più rigorosi negli ultimi anni, con la necessità di possedere patenti speciali e di sottoporsi a controlli periodici della salute.
Ma vi sono anche dei fattori esogeni: quali?
L’impatto ambientale, da solo, non giustifica l’uso della parola sostenibile: ecco i motivi. Sostenibilità, ormai buzz word, non si riferisce ad un investimento o ad una tecnologia, almeno non nel suo senso pieno. Sostenibilità è un paradigma manageriale. Un’azienda, per essere definita sostenibile, dovrà certamente rivedere la propria postura strategica sul mercato, considerando come sintesi simultanea le dimensioni economiche, sociali ed ambientali impattate dalle proprie scelte strategiche ed operative.
Il trasporto merci su gomma sta anche diventando sempre più importante per le imprese che cercano di mantenere una presenza globale. Con la crescita dell’e-commerce e la domanda di prodotti da tutto il mondo, le imprese devono essere in grado di trasportare rapidamente merci in tutta Europa. Il trasporto merci su gomma è un modo efficace e conveniente per farlo, poiché consente di consegnare merci in modo affidabile e tempestivo.
In futuro, la crescita del trasporto merci su gomma in Europa continuerà ad essere spinta da fattori come la domanda di merci e la crescente attenzione alla sostenibilità. Le aziende del trasporto merci su gomma devono essere pronte ad affrontare queste sfide e a investire in tecnologie e formazione per i loro dipendenti per garantire la crescita e la competitività del settore.
Dal mio punto di vista, ve ne sono prevalentemente tre:
il primo, è cross-settoriale e tocca tutti i settori del mondo economico: i mis-matching tra domanda ed offerta di lavoro. Vi è una grande responsabilità sia del mondo della formazione, sia del mondo delle imprese che subiscono le forti accelerazioni dei cambiamenti economici spesso imposti da dinamiche finanziarie e geopolitiche non prevedibili;
il secondo fattore afferisce alla mancata valorizzazione della comunicazione verso il mercato del lavoro: in questi anni molte aziende si sono concentrate esclusivamente su comunicazione di natura “retorica” verso il cliente, mancando di cogliere la sfida, spesso fattuale, di una comunicazione verso il mercato del lavoro; quello che è mancato è certamente una sana ed onesta “narrazione” del mestiere di autista che non passa solo da “ciò che le imprese dicono” ma, soprattutto “da ciò che le imprese fanno”. Si paga lo scotto, ora, di scelte (vedi esterovestizione, dumping contrattuale, sfruttamento della manodopera a basso costo) strategiche sbagliate in passato, specie dei grandi gruppi che ora sgomitano e fanno a gara a chi “dice di fare” di più;
Crisi demografica: la popolazione nel mondo occidentale sta invecchiando. Mentre questa dinamica nel mondo della produzione è generalmente ovviabile spostando la produzione in paesi terzi, nel mondo dei servizi (per effetto della contemporaneità di erogazione e produzione) non è possibile.
Anche le condizioni di lavoro per gli autisti sono un fattore importante. Gli autisti sono spesso lontani da casa per lungo tempo e devono sottostare a orari di lavoro rigidi. Inoltre, i salari non sono sempre competitivi e non ci sono sufficienti opportunità di crescita professionale.
La carenza di autisti ha un impatto significativo sull’economia, con ripercussioni sui costi per le imprese e sui prezzi per i consumatori. Le imprese di trasporto devono pagare di più per gli autisti, il che si riflette sui prezzi dei prodotti trasportati. Inoltre, la carenza di autisti può causare ritardi nella consegna dei prodotti e interruzioni nella catena di approvvigionamento.
Per risolvere la carenza di autisti, sono necessarie soluzioni a lungo termine che le aziende di trasporto devono mettere in campo per migliorare le condizioni di lavoro degli autisti in diversi:
Salari e condizioni contrattuali orientate al benessere, e non solo alla retribuzione a breve periodo: Offrire salari e benefit competitivi può rendere la professione di autista più attraente e aiutare a trattenere gli autisti esistenti.
Supporto per la formazione continua: Fornire supporto per la formazione continua può aiutare gli autisti a sviluppare le loro competenze e aumentare le opportunità di carriera.
Supporto per la salute e il benessere: Fornire supporto per la salute e il benessere, come ad esempio la possibilità di usufruire di trattamenti medici, può aiutare gli autisti a mantenere una buona salute mentale e fisica.
Comunicazione e coinvolgimento: Creare un ambiente di lavoro in cui gli autisti si sentano ascoltati e coinvolti può aiutare a migliorare la soddisfazione degli autisti e aumentare la loro motivazione.
Supporto per la qualità della vita: Fornire supporto per la qualità della vita, come ad esempio l’accesso a alloggi confortevoli durante i periodi di riposo, può aiutare gli autisti a gestire meglio le difficoltà legate al lavoro in trasferta.
Opportunità di carriera: creare opportunità di carriera, come ad esempio la possibilità di diventare capo equipaggio o responsabili delle risorse umane, può aiutare gli autisti a sentirsi valorizzati e motivati a rimanere nell’azienda.
Alcuni punti lato impresa che lungi dall’essere ricetta possono certamente rappresentare uno stimolo alla riflessione manageriale interna:
Migliorare la capacità di analisi economica di contesto e sviluppare l’abilità di risposta ai cambiamenti;
Imparare a comunicare mediante i Comportamenti, e non solo mediante i “segni”: una comunicazione integrata d’impresa volta alla valorizzazione del capitale reputazionale, più che alla pura “immagine” potrebbe essere certamente più funzionale allo scopo di una più efficace “talent attraction”;
Rendere il Servizio del Trasporto un “format” più gestibile da un punto di vista operativo, riducendone la complessità e l’entropia tipica del mondo dei servizi: una standardizzazione distintiva;
L’uso, intelliggente ed integrato, delle differenti scelte modali: un mix rotaia – strada, ad esempio, può certmanete impattare sulla work-life balance dei driver e, quindi, aiutare le imprese ad attrarre e formare meglio gli autisti del futuro;
In generale, le aziende di trasporto che investono in miglioramento delle condizioni di lavoro degli autisti, possono trarne vantaggi a lungo termine, come una forza lavoro più soddisfatta e motivata, e una maggiore capacità di attrarre e trattenere talenti.